Programma

COMUNI FVG PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO TERRITORIALE

UNITI E CON MAGGIORE AUTONOMIA TRIBUTARIA”

I Cittadini rivendicano il loro impegno per una riforma che ha semplificato il quadro istituzionale e rafforzato le capacità dei nostri Comuni di offrire, grazie alle economie di scala, servizi migliori.

LA SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE

La nostra Regione è l’unica ad aver eliminato le Province come tutti i cittadini ed anche i partiti del centrodestra chiedevano a gran voce. Il primo risultato è stato un taglio dei costi della politica. Non ci saranno più 4 presidenti, 25 assessori e 102 consiglieri provinciali e a fine 2016 si è già verificato un risparmio di 31 milioni di euro tenendo conto della riduzione dei costi strutturali e del personale.

Le competenze provinciali sono state trasferite in gran parte alla Regione e quelle a scala più ridotta ai Comuni.

LA COSTITUZIONE DELLE NUOVE UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI

I Comuni FVG sono 216 e il numero medio di abitanti per Comune è di 5.592, oltre il 30% in meno rispetto alla già bassa media nazionale. Ben 128 Comuni, il 60 % del totale, hanno popolazione inferiore a 3.000 e 47 sotto i 1.000. Basterebbero questi soli dati a far comprendere quanto fosse necessaria una riforma che chiede ai Comuni, tramite le 18 Unioni istituite con la LR 26/2014, di lavorare assieme per programmare meglio lo sviluppo del territorio e per fornire servizi adeguati ai loro cittadini. Si tratta di superare una frammentazione in Comuni piccoli e piccolissimi non più in grado di rispondere efficacemente ai bisogni delle loro comunità. Si tratta di una modernizzazione necessaria che favorirà la creazione di ambiti territoriali più robusti e capaci di realizzare obiettivi (asili nido, case di riposo, impianti sportivi e strutture scolastiche) che i tanti piccoli Comuni della nostra regione possono raggiungere solo in unione con altri.

PERCHÉ TANTE POLEMICHE?

Due motivi:

 la “resistenza al cambiamento”, molto presente nella cultura del nostro Paese, coinvolge come un male atavico, anche molti amministratori pubblici;

 la strumentalizzazione politica e cioè la volontà di diversi sindaci di centro destra di utilizzare politicamente questa riforma con la pretesa di guadagnare consenso elettorale, ma di fatto ergendosi a “paladini della conservazione”.

COSA FARE PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ E ACCOMPAGNARE LA RIFORMA?

La riforma va sostenuta. Nella prossima legislatura si potranno effettuare alcune correzioni per migliorarla e favorire la sua piena applicazione. In diverse Unioni il cammino è ancora agli inizi e risulta rallentato ma vi sono realtà in una fase di attuazione più avanzata, come quella dell’Unione delle Dolomiti friulane, che dimostrano la bontà del modello adottato.
Per giungere ad una piena attuazione della riforma i Cittadini propongono:

 di consolidare l’esercizio delle funzioni trasferite dai singoli Comuni alle Unioni secondo il non più differibile cronoprogramma previsto in legge;

 di incrementare il trasferimento di risorse destinate agli investimenti delle Unioni di Comuni alimentando i cosiddetti “patti territoriali” che per effetto della legge di stabilità regionale 2018 ammonteranno a complessivi 140 milioni nel triennio 2018 – 2020. Questo permetterà alla nuova organizzazione dei Comuni di realizzare non solo strutture sociali, scolastiche, sanitarie, sportive, ma anche investimenti per lo sviluppo economico e turistico del territorio;

di superare le rigidità sulla possibilità di assumere personale negli Enti locali anche mediante l’introduzione del concorso unico regionale. Nei prossimi anni dovrà essere recuperata una dotazione organica funzionale ai nuovi compiti e superata la situazione di relativa crisi verificatasi a seguito del blocco del turn over.

MAGGIORE AUTONOMIA TRIBUTARIA

La prossima entrata in vigore delle nuove norme di attuazione dello Statuto in materia di finanza locale, consentiranno alla nostra Regione di disciplinare le leve delle entrate locali e definire precise politiche di fiscalità territoriale che consentano l’attrazione di imprese e lavoro. A tal fine si dovrà:

aumentare lo spazio di azione discrezionale dei Comuni sulla leva tributaria e fiscale;

 progettare insieme al sistema degli Enti locali e delle categorie economiche e sociali una riforma complessiva della disciplina dei tributi locali, giungendo ad una semplificazione attraverso un’imposta comunale del FVG;

 stabilire che una quota dei trasferimenti regionali ai Comuni si basi sul principio della compartecipazione al gettito di tributi erariali, facendo sì che una parte della ricchezza prodotta dai territori ritorni agli stessi e bilanciando questo meccanismo con l’istituzione di un fondo di perequazione e solidarietà per i Comuni dotati di minore capacità tributaria.

Consiglio Regionale FVG - Gruppo CITTADINI- Piazza Oberdan 6 - 34133 Trieste (TS) - Tel 040-3773329 - E-mail: cr.gr.cittadinifvg@regione.fvg.it

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